I biscotti di San Martino, duri e friabili allo stesso tempo, squisiti se accompagnati da moscato, hanno la forma di una pagnottella rotondeggiante e un profumo speziato particolare, aromatizzato d’anice e cannella. I pasticcieri della città spesso li impreziosiscono rivestendoli con una velata di zucchero fuso e decorandoli con cioccolatini fondenti, confettini, addobbi floreali di pasta reale, ripieni di crema o marmellata. Ma possono anche essere svuotati, inzuppati in liquore di rhum e riempiti di crema di ricotta con canditi e scaglie di cioccolato.
La festa di San Martino, il soldato romano che divise in due il proprio mantello per donarne metà ad un mendicante e che grazie a questo gesto secondo la leggenda miracolosamente portò l’estate (detta appunto estate di San Martino), è molto sentita a Palermo. Le case vinicole della provincia per l’occasione aprono infatti le loro cantine per la degustazione del primo vino: “a San Martino ogni mustu diventa vino”, racconta l’antico proverbio contadino. San Martino è infatti definito il “patrono degli ubriaconi” che affollavano le varie ”taverne” della città in quel periodo, bevendo e mangiando verdure cotte come ”cardoni” (cardi), ”vruocculi” (broccoli) e uova sode.
Tramite questo link potrete trovare una versione dell’antica ricetta e tante altre curiosità:
http://www.ricettedisicilia.net/dolci/biscotti-di-san-martino/